Il 1956, anno di pubblicazione del romanzo di Vladimir Dudincev Non di solo pane (Ne chlebom edinym), fu denso di eventi contraddittori, con un contrappunto di atti violenti e lampi di sereno. Fatti letterari, episodi della vita sociale e vicende politiche sembrano aver riaperto, pur se in un bagliore subitaneo, il campo dell’utopia. In questa atmosfera contraddittoria e ambigua, il caso letterario provocato dalla pubblicazione di Non di solo pane acquista i contorni di una battaglia ideale. La pubblicazione, le traduzioni e le interpretazioni del libro hanno offerto occasioni di conflitto fra i due mondi separati della guerra fredda e, all’interno di ciascuno, fra tendenze opposte. Osservando alcuni “fatti di traduzione” che coinvolsero ci...